Il Protocollo dei Savi di “Poggiocavallo” e la congiura dei “Nani da Giardino”

di ISMAIL il Tedesco

Tempi difficili nel Bel Paese. Un vecchio eremita di nome Eymerich di passaggio in Morea, da me ospitato in una notte di vento, dopo un caldo desinare mi ha raccontato una strana e inquietante storia. Insieme ad un ritorno della epidemia di “catarro verde”, in una terra Italica sconquassata dalla guerra civile e da cuochi benedettini che vendono ricette culinarie per la vita sana, è stato diffuso uno strano documento redatto da sette saggi, parenti lontani dei più famosi sette nani, di una sconosciuta località del profondo sud.

Il documento afferma verità sconcertanti: la terra è triangolare con tre grandi città, nei tre angoli, governate dalla potente loggia esoterica del “peperone crusco”. Tale loggia composta di soli uomini provenienti da un altro “cielo” e arrivati sulla terra attraverso un buco spazio/temporale, hanno diffuso il terribile morbo per sterminare gli umani e messo nel contempo propri uomini a gestire l’emergenza. In particolare: l’infingardo Robert ελπίδα alla diffusione dell’epidemia, la perversa Lucille Demon a capo degli “scopritori di morbo”, il terribile cavaliere Paul Sohn, detto “Testa Piumata”, a distribuire un farmaco, spacciato per miracoloso, ma che trasforma a giorni alterni chi lo assume, in Golem o in “gobbo” tifoso della “Rubentus”. Pare che dopo quindici giorni comincino ad emettere misteriosi segnali di fumo dal “posteriore”, consultato un grande esperto di crittografia, Abū Yūsuf Yaʿqūb ibn Isḥāq al-Kindī, si è scoperto che si tratta di un misterioso mantra: “U Putenza è semb nu squadron” che ha la capacità di modificare la psiche di chi lo ascolta rendendola “schiava”.

 L’unica salvezza è il ritorno alla pura razza ariana, la costruzione di enormi muri per impedire alle genti di cambiare luoghi e lo sterminio di chi compie atti sessuali contro natura. Il protocollo segreto elenca inoltre le colpe e i nemici della civiltà che sono stati reclutati per diffondere la terribile malattia:

  1. Le donne lussuriose: pretendono di avere gli stessi diritti degli uomini e per questo diffondono il morbo attraverso “l’impastaggio” di accattivanti strascinati, al sugo di pezzente, infetti.
  2. Topo Gigio, si tratterebbe di un terribile terrorista travestito, capo della famosa armata dei topi che dopo essersi mangiati il grande pifferaio e il suo creatore, tal Wolfang Amadeus, vogliono vendicarsi degli umani che non producono più i formaggi di una volta, “cognatico” compreso.
  3. Gli uomini che amano gli uomini, le donne che amano le donne e anche quelli che, in nome del motto “la guerra è guerra e quando è guerra è guerra per tutti”, amano tutti a seconda dei giorni. I primi si dedicano all’uncinetto e non più al virile tiro della “staccia”, le seconde non stanno più in casa e si lasciano crescere i peli sulle gambe, sono epitetati, per questo, col dispregiativo di “Sodomiti” e “Tribadi”. Infine i terzi, detti bisessuali, sono esagerati e non lasciano niente..e che c…!
  4. I poeti, i filosofi, gli eretici, gli scienziati,  perché ammaliano la gente, la instupidiscono. Inculcano strane teorie come quella per cui la massa gelatinosa che abbiamo in testa renda liberi e non serva a tenere separate le orecchie, sola funzione utile ed importante.
  5. I nani da giardino. Apparentemente innocui simulacri che inteneriscono i bambini e sempre più appaiono nei prati e nelle città. Si tratta di una terribile razza di guerrieri che sono stati congelati e addormentati, che si sveglieranno al segnale convenuto, un rutto prodotto dalla ingestione di una “Gassosa Avena” (bevanda tipica del popolo dei Cruschi), e massacreranno nel sonno tutti gli esponenti della pura razza nordica o padanica da non confondere con la razza podolica (o forse si?).

Una enorme tristezza ha avvolto il nostro desinare, i cammelli hanno cominciato ad agitarsi, i miei guerrieri ninja si sono incupiti, io stesso mi sono ritirato nella mia tenda a meditare. Solo Eymerich si è dedicato con attenzione alla preparazione del narghilè per fumare la sua famosa “erba pipa” regalo di un amico francese, saggio monaco eretico, di nome Rabelais capo di una comunità monastica, Thélème, dove viene coltivata per aiutare a meditare a cui faccio spesso ricorso anche io nelle lunghe notti invernali.

Io scaccio la tristezza e compongo un haiku:

La campana del tempio tace,
ma il suono continua
 ad uscire dai fiori.

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