10 ottobre 2021

Ci siamo, è iniziata la seconda fase della escalation fascista, l’infiltrazione nelle frange del movimento novax, strategica al fine di acquisire massa critica, sta dando i suoi frutti e quella parte della politica italiana, in alcune sue parti connivente se non addirittura sodale (Lega e Fratelli d’Italia), gioca la sua partita ipocrita fatta di finte prese di distanze annacquate da continui distinguo o richiami al “pericolo della strumentalizzazione”.

E’ un clichè già visto, tipicamente fascista, con le forze “ufficiali” a far distinguo e protezione nelle istituzioni e le squadracce in giro ad intimidire e aggredire.

Non c’è spazio per i moderati.

Oggi bisogna dirlo chiaramente, in Fratelli d’Italia e nella Lega non ci sono moderati, queste due forze politiche hanno mostrato con la loro azione politica e con le loro battaglia di essere interessate a questo processo eversivo di condizionamento delle istituzioni democratiche finalizzato alla conquista del potere.

Se moderati ci sono se non alzano la voce ora, quando lo faranno? Se preferiscono tacere per convenienza politica e farsi omologare alle frange violente è una scelta.
La loro scelta, che non si lamentino poi per essere stati omologati.

Bisogna reagire a tutti i livelli, sia quello politico e istituzionale, sia quello del confronto fisico con i teppisti di strada alla cui violenza bisogna reagire colpo su colpo, bisogna assolutamente evitare che ci sia chi subisca la fascinazione della violenza vincente e impunita di questi che solo per ora restano gruppuscoli.

L’attacco alla sede della C.G.I.L. è senza precedenti, si è varcato un limite che mai si sarebbe pensato si potesse superare (di nuovo) nell’Italia repubblicana e antifascista.

La ferita inferta al tessuto democratico della nazione avendo consentito ai fascisti di Forza Nuova (i suoi capi sono stati ripresi in prima fila all’assalto alla C.G.I.L.) è troppo grave e segna un punto di non ritorno che mina la saldezza democratica fino ai suoi massimi livelli.

I capi degli squadristi di Forza Nuova sono stati arrestati, che vengano sanzionati con la massima severità e che si provveda allo scioglimento di tutte queste pseudo organizzazioni di stampo fascista.

Il momento è gravissimo. Non c’è spazio per i moderati, lo ribadisco.

Non c’è spazio per i moderati di destra perché semplicemente non esistono, o hanno mostrato di non avere alcun potere e voglia di interferire e distanziarsi con forza.

Altra cosa sono i furbacchioni che si vestono da moderati per cercare di limitare i danni delle iniziative che la loro parte militare, questo sono i fascisti di forza nuova, crea.

Chi oggi condanna e contemporaneamente ammonisce di tenersi lontano dalle strumentalizzazioni questo è, un lupo travestito da pecora, ancor più pericoloso dei lupi stessi, perché argomenta, sembra quasi portare argomenti ragionevoli, cerca di accreditarsi come interlocutore credibile e equilibrato ma nei fatti persegue l’unico fine di mistificare cercando di attenuare i danni, attenuare le colpe, in ultima istanza proteggere i suoi cani da battaglia e proteggere i suoi vantaggi politici.

Lo dica ai cani sciolti della destra fascistoide di lasciar perdere le strumentalizzazioni, chieda a gran voce l’allontanamento dei Borghezio, dei Ciocca, dei Bastoni, l’espulsione dei Fidanza e dei suoi compari, dica con chiarezza che nei partiti di destra non c’è spazio per gli aderenti a Forza Nuova, e dopo, solo dopo, si azzardi a parlare di strumentalizzazioni anti-destra!!!

Non c’è possibilità alcuna di dialogo, di compromesso, di discussione, quella con i fascisti è una battaglia senza possibilità di accordi, può solo concludersi con l’annullamento politico dell’avversario tenendo ben conto della differenza etologica tra fascisti e antifascisti, dovessero vincere i primi l’annullamento degli altri sarebbe non solo politico ma anche fisico.

È una lotta per la sopravvivenza tra democrazia e fascismo, non ci sono se e ma, non c’è possibilità di distinguo, di compromesso, di posizioni intermedie, o si è con o si è contro e questo non vuol affatto dire che in Italia non c’è posto per forze politiche conservatrici, liberali, di destra se preferite.

I casi a cui abbiamo assistito sono innumerevoli, nazionali e locali, finanche in un’assise piccola, se volete un po’ banale e poco rilevante come il Consiglio Comunale di Potenza si sono verificati casi in cui è risultata evidente la matrice ideologica di una certa parte politica.

Vi siete forse dimenticati l’incidente politico relativo alla mozione sulla resistenza avvenuta in Consiglio Comunale? Io per niente. Un fatto secondario, magari addebitabile in parte all’inesperienza di alcuni consiglieri di sinistra e in parte al desiderio di alcuni altri di destra di dare una “lezione” politica ai primi; ma al di là delle schermaglie politiche, delle motivazioni, il fatto mostra plasticamente quanto, anche nel pieno della sacralità del funzionamento di una istituzione, ci sia chi non teme di “giocare” con uno dei principi fondanti della nostra Repubblica, pur di garantirsi un discutibile vantaggio dialettico.

La domanda è perché accade tutto questo?

Credo io forse che il Consigliere comunale in questione smani di mettere il fez e di sfilare a passo dell’oca in via Pretoria? O che la Meloni o Salvini ambiscano a vestire i panni della Duca e del Duce? Ovviamente no e diciamo ovviamente fino a prova contraria.

Il problema non è questo, il problema è che l’uso spregiudicato della dialettica, la connivenza più o meno esplicita, anche il solo appoggio apparente a certe frange, da un lato compromette e dall’altro condiziona; il veleno politico si diffonde e contagia e chi ora fa patti con queste frange spregevoli e fasciste domani (forse già oggi) a esse dovrà (deve) rendere conto e da esse verrà (viene) condizionato.

Il problema è che se la destra non reagisce a questa metastasi che cerca di inghiottirla si omologa e diventa indistinguibile, il problema è che i più accesi e indignati dovrebbero stare a destra e invece non accade.

E intendiamoci, anche nel centro sinistra non c’è spazio per i moderati, non c’è spazio per coloro i quali pensano che “Melfi val bene una messa”, no miei cari, vincere un comune in squadra con forze in odore di connivenza con i fascisti non è una vittoria politica, magari lo è personale, per garantirsi un seggio e uno spazio politico, ma a che prezzo?

Il prezzo è quello di ultimare lo sdoganamento di forze politiche che appaiono limitrofe a frange e movimenti di ispirazione neofascista o, e davvero non saprei cosa è peggio, a forze politiche che oltre ad avere questa caratteristica hanno il loro centro pensante nel cuore del nord e che vedono il loro impegno al sud solo come una diversione tattica per garantirsi la conquista del governo del paese a vantaggio delle aree di cui si sentono garanti e da cui sono ispirate.

Allearsi con la Lega e FdI per conquistare un comune non è fare il compromesso storico e allearsi con la D.C., mi auguro davvero che certe forze siano capaci di un moto di orgoglio e di coerenza e tornino sui loro passi per di non mischiarsi con certe parti politiche .

L’Antifascismo non ammette se e ma, non ammette distinguo, non ammette incertezze o si è antifascisti o no, è l’anti-antifascista, per la semplice regola della doppia negazione, non è un uomo ragionevole che coltiva dubbi ma, semplicemente, è un fascista.

Poi si può discutere di tutto, analizzare tutto, cercare ingiustizie, cercare il buono e il cattivo ovunque, cercare gli errori e provare ad analizzarne cause e motivazioni, un vero antifascista non ha paura della verità e quindi non teme alcuna analisi e verifica critica, le posizioni possono essere molteplici e laiche, ma sempre nel rispetto di una verità che non è un assioma ma la risultanza degli esiti di una esperienza disastrosa:

Il fascismo è il male assoluto, ancor più del nazismo che ad esso si è ispirato, non ci sono ma, non c’è alcuna possibilità di redenzione e in Italia, che di questo movimento è stata la culla, su questa verità non si possono tollerare incertezze.

La mia coscienza oggi è a Roma nella sede della C.G.I.L. e lì dovrebbe essere quella di ogni italiano degno di questo nome perché antifascista, i “distinguisti” stiano a casa, chi si preoccupa della “speculazione politica” compia l’unico atto che può disinnescarla, sia in prima fila contro i fascisti, altro che “si però…”.

Ma non succederà, fateci caso, li potrete riconoscere facilmente, egualmente divisi tra i “si però…” e i silenziosi in attesa che passi il vento, pronti a ricominciare a seminare il loro veleno.

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